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Dal Credito Cooperativo
22/11/2022
Banche cooperative europee: cinque azioni a sostegno dell’adattamento climatico

Le istituzioni finanziarie possono svolgere un ruolo importante per economie più sostenibili. In occasione del convegno “COOP27: L’azione locale delle banche cooperative per l’adattamento dei clienti ai cambiamenti climatici” che si è tenuto ad Utrecht il 14 novembre, organizzato dalla Associazione delle Banche Cooperative Europee (EACB), è stato messo a punto un documento in cui chiede una maggiore cooperazione tra il settore pubblico e quello privatoper l’adattamento al cambiamento climatico. Con l’obiettivo di accompagnare le banche e le comunità verso modelli di business più sostenibili e resilienti.

Il convegno è stato organizzato nel contesto della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP27 in programma dal 6 al 18 novembre 2022 a Sharm el-Sheik, in Egitto.

EACB, IL RUOLO DELLE BANCHE COOPERATIVE PER UNA TRANSIZIONE GREEN

Già nel 2019, l’EACB aveva collaborato con l’UNDRR (United Nation Disaster Risk Reduction office) e con le associazioni rappresentative delle PMI di vari paesi. Si trattava di condurre un’indagine per capire quanto le piccole e medie imprese siano in grado di percepire e gestire i rischi climatici e che tipo di risposta sono in grado di dare in caso di disastri naturali o eventi meteorologici estremi.

Le banche cooperative possono difatti svolgere un ruolo importante nella transizione green, aiutando le imprese ad intraprendere la strada verso una maggiore e migliore sostenibilità.

“Il cambiamento climatico – si legge nel Documento di Utrecht – ha un impatto sull’economica, sulle imprese e sulle istituzioni finanziarie. D’altra parte, l’attività economica delle aziende ha un impatto sul clima. Consideriamo fondamentale che le aziende diventino sempre più consapevoli di questo doppio effetto e soprattutto del fatto che il cambiamento climatico non rappresenta solo un rischio, ma anche un’opportunità”.

Per questo, secondo l’EACB, per favorire quella che chiamiamo “finanza climatica” è importante condividere informazioni. Si pensi all’approvazione da parte del Consiglio Ue dell’Esap; un punto di accesso unico europeo alle informazioni finanziarie e relative alla sostenibilità rese pubbliche dalle società europee, comprese le piccole e medie imprese.

Saranno le autorità nazionali competenti a raccogliere le informazioni che saranno fornite sulla piattaforma Esap, entro il 31 dicembre 2025.

LAVORARE INSIEME

“Nessuno di noi può farcela da solo – si legge ancora nel Documento -, e non possiamo lasciare indietro nessuno”.

Un appello affinchè si lavori su 5 priorità:

Impegnarsi per aumentare la consapevolezza di imprese, famiglie e comunità delle sfide che ci attendono; per sostenerle nel prendere decisioni di investimento orientate ad una maggiore resilienza e per garantire la continuità aziendale in caso di eventi naturali avversi.

Valutare attentamente i dati e le metodologie appropriate per la gestione del rischio.

Rafforzare la cooperazione e l’impegno del settore bancario e dei governi locali per affrontare in modo migliore le diverse esigenze dei territori quando si verifica un evento naturale estremo; rendere facilmente disponibili fondi pubblici per le comunità e gli enti locali colpiti disastri naturali.

Sostenere la programmazione, il monitoraggio, e la valutazione di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici sulla base di una valutazione a livello locale e nazionale.

Rafforzare il settore energetico e creare una mappa del rischio per comprendere meglio le interdipendenze fra società (imprese) con lo scopo di incrementare la resilienza delle reti e delle catene di valore ed evitare la desertificazione sociale di intere aree.

Fonte: Federcasse

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