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11/11/2020
Come donano gli italiani?
Arriva in piena pandemia Global Trends in Giving 2020, a ricerca che mette in luce i comportamenti solidali degli italiani. 

Arriva nel pieno della pandemia un'importante ricerca che fotografa il rapporto degli italiani con il mondo delle donazioni. 

La ricerca si intitola Global Trends in Giving 2020 ed è un vero e proprio progetto di ricerca digitale in crowdsourcing. Viene realizzata ogni due anni da Funraise e Nonprofit Tech for Good e per la prima volta include anche l’Italia che ha partecipato grazie al contributo di 37 partner tra cui Fondazione Ant, Rete del Dono e Associazione italiana fundraising. 

Leggi il report completo sul sito di Italia non profit> 

I dati raccolti mettono in luce aspetti molto pratici delle donazioni nostrane e sono per questo un utile punto di riferimento per tutte le associazioni e le organizzazioni che a vario livello promuovono iniziative e raccolte benefiche.

Se siamo un popolo generoso e con una forte tradizione di volontariato, infatti, facciamo ancora fatica a basarci sui numeri e ad adottare un approccio strategico quando si tratta di buone cause. I numeri, però, sono conoscenza e anche quando si applicano alla generosità possono fare la differenza.

Aiuti per i più piccoli e pagamenti online 

La ricerca è stata condotta in modalità digitale tra il 1° marzo e il 31 maggio 2020 ed evidenzia come i cittadini italiani preferiscono essere coinvolti dagli enti, quali sono le cause sociali che suscitano maggiore interesse, i canali mediante i quali le persone preferiscono fare donazioni e molto altro ancora. 

Scorrendo il report, ad esempio, si scopre che il 68% dei donatori partecipanti alla ricerca sostiene non profit italiane. Parlando di generosità, c’è anche un curioso ribaltamento della questione di genere: il 65% di chi dona è donna mentre i non donatori risultano essere per la quasi totalità maschi adulti nati tra il 1965 e il 1980. Tra i motivi della ritrosia, un misto di mancanza di risorse economiche e un certo scetticismo nei confronti del mondo del non profit.

Maggiore attenzione è riservata ai bambini e ai giovani (23% delle donazioni), mentre i canali di comunicazione più efficaci si rivelano i social media (45%), seguiti dalle email (41%) e dai siti web (35%).

Interessante il capitolo sui metodi di pagamento. Gli italiani non sono donatori “fedeli” (solo il 3% ha sottoscritto un programma di donazione ricorrente) e quando contribuiscono con denaro prediligono nettamente l’online (58%), a seguire il bonifico bancario (39%) e PayPal (23%).

Per le condizioni di contesto generale, nella ricerca c’è anche spazio per la pandemia. Tirando le fila dell’impegno dei nostri connazionali durante il lockdown e sin dall’entrata in vigore delle norme di distanziamento sociale, oltre il 66% degli italiani ha donato per l’emergenza. Il 59% ha svolto attività di volontariato e oltre il 79% ha contribuito donando beni materiali alle persone rimaste senza mezzi per il sostentamento. Uno sforzo che probabilmente continuerà anche nei mesi a venire. 

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