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Il microcredito è uno straordinario strumento di inclusione sociale e finanziaria.
Per le sue caratteristiche consente infatti di dare una risposta alle esigenze di chi, impresa o persona, si trova in difficoltà finanziaria e non riesce ad accedere al credito perché non presenta le condizioni e le garanzie di un soggetto “bancarizzabile”. È quindi un argine molto importante contro la decrescita dei territori e contro fenomeni sociali degradanti come l’usura.
Parte integrante di questo argine sono le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali italiane, i primi soggetti erogatori nel nostro Paese.
Dal 2004 al 2018, dicono i dati, BCC e CR hanno promosso o gestito oltre 82 programmi di microcredito per un importo di 23 milioni di euro per il microcredito sociale e di 54 milioni per il microcredito imprenditoriale. Cifre alle quali si aggiungono altri 5 milioni per iniziative di prevenzione dell’usura.
A confermarlo è il rapporto Microcredito sociale e imprenditoriale: dati ed analisi dell’evoluzione in Italia, curato della società CBorgomeo&Co e promosso da Confcooperative, Federcasse (l’ssociazione Nazionale delle BCC e Casse Rurali) con il contributo di Fondosviluppo (edizioni ECRA).
Più in generale, si legge nello studio, in Italia sono stati attivati 390 programmi di microcredito che hanno consentito a oltre 166mila soggetti di accedere a prestiti per un valore totale di oltre 2 miliardi di euro. Prestiti che non sarebbero mai arrivati attraverso la normale offerta bancaria.
Non solo prestito ma accompagnamento e tutoring
Il microcredito è efficace anche perché si configura come offerta integrata di servizi.
Ciò che lo differenzia dal credito ordinario è l’attenzione alla persona e il percorso di accompagnamento a favore dei beneficiari, dalla fase pre-erogazione a quella post-erogazione del prestito; un supporto che si estende alla valutazione della sostenibilità del progetto finanziato e alla sua gestione nel tempo.
È un approccio che valorizza le relazioni tra le persone e lo spirito di cooperazione per la promozione del Bene Comune. Un fronte sul quale Coopera sarà sempre più attiva grazie al sostegno alle piccole realtà imprenditoriali e alle competenze sul tema.