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M’illumino di Meno torna il 1 Marzo 2019 ed è dedicato all’economia circolare. Perché le risorse finiscono, ma tutto si rigenera.
E’ divenuto sempre più importante ridurre gli sprechi, riutilizzare i materiali ed allontanare il “fine vita” delle cose.
In un sistema chiuso come quello terrestre in cui le risorse sono tante ma finite è importante utilizzare al meglio ciò che è a nostra disposizione.
Ciò va in contrasto con il tipo di economia che abbiamo scelto e che potremmo definire “lineare”, in cui sfruttiamo al massimo le risorse, in molti casi sprecandole, finendo per buttarle non riuscendo ad immaginare utilizzi alternativi.
L’economia cosiddetta lineare consuma la Terra.
Una svolta salvifica potrebbe giungere da un’economia che potremmo definire “circolare” che si basi sulla riduzione degli sprechi, sulla valorizzazione delle risorse, sul recupero delle risorse e sulla rigenerazione.
Lo stile di vita che si basa sul rispetto delle risorse sull’utilizzo più razionale delle stesse, da fenomeno di moda si trasforma sempre più in una fetta concreta dell’economia reale, in cui sempre più aziende e Paesi hanno incominciato ad investire. L’Italia è tra i leader mondiali nell’economia circolare. Nel riciclo degli imballaggi per esempio siamo i primi.
Chi meglio delle BCC può interpretare il tema di questa edizione di M’illumino di meno?
Le BCC sono infatti le banche dell’economia geo-circolare: raccolgono i risparmi in un territorio e lo reinvestono in quello stesso territorio. Un circolo virtuoso che sostiene le comunità locali le ri-genera e le proietta nel futuro.
Quelli delle BCC sono tutti finanziamenti destinati all’economia reale di territorio, anche in Comuni a rischio spopolamento. L’indice di impatto di finanza geo-circolare è dell’85% (questo vuol dire che per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le BCC ne impiegano in media 85. Il 95%, ossia 81 euro, diventano credito all’economia reale di quel territorio).